Psicologo Faenza e Bologna

Tecnica terapeutica con Emdr

TECNICA TERAPEUTICA CON METODO EMDR



L’EMDR è un approccio complesso ma ben strutturato che può essere integrato nei programmi terapeutici aumentandone l’efficacia, Considera tutti gli aspetti di un’esperienza stressante o traumatica, sia quelli cognitivi ed emotivi che quelli comportamentali e neurofisiologici. Questa metodologia utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destra/sinistra, per ristabilire l’equilibrio eccitatorio/inibitorio, provocando cosi una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali. Si basa su un processo neurofisiologico naturale, legato all’elaborazione accelerata dell’informazione.

L’EMDR vede la patologia come informazione immagazzinata in modo non funzionale e si basa sull’ipotesi che c’è una componente fisiologica in ogni disturbo o disagio psicologico. Quando avviene un evento “traumatico” viene disturbato l’equilibrio eccitatorio/inibitorio necessario per l’elaborazione dell’informazione. Si può affermare che questo provochi il “congelamento” dell’informazione nella sua forma ansiogena originale, nello stesso modo in cui è stato vissuto. Questa informazione “congelata” e racchiusa nelle reti neuronali non può essere elaborata e quindi continua a provocare patologie come il disturbo da stress post traumatico (PTSD) e altri disturbi psicologici. I movimenti oculari o la stimolazione alternata usati con l’immagine traumatica, con le convinzioni negative ad essa legate e con il disagio emotivo facilitano la rielaborazione dell’informazione fino alla risoluzione dei condizionamenti emotivi. Nella risoluzione adattiva è usato in modo costruttivo dalla persona ed è integrata in uno schema cognitivo ed emotivo positivo.  

Il tempo non guarisce tutte le ferite.
Anzi, se l’evento traumatico nono viene adeguatamente rielaborato, il trascorrere del tempo ne “congela” il ricordo nel cervello, generando reazioni automatiche di sofferenza e disagio. Lo sa bene chi, anche dopo molti anni, continua a provare la stessa rabbia, lo stesso identico dolore o rancore, come se il tempo non fosse mai passato.

Quindi fondamentalmente in tutto ciò che abbiamo imparato crescendo c’è qualcosa di vero, ma anche qualcosa che non lo è, così come in tutte le esperienze vissute durante l’infanzia. Spesso da piccoli non siamo in grado di fare le dovute distinzioni: di conseguenza quelli che consideriamo fatti reali, come crederci inferiori agli altri per via delle angherie o del rifiuto subiti o ritenendoci responsabili del divorzio dei genitori, non sono altro che percezioni errate. Tuttavia gli effetti di queste esperienze possono presentarsi automaticamente per il resto della vita, al di là del nostro controllo cosciente. Ogni esperienza vissuta è diventata un elemento chiave del nostro mondo interiore, per cui governa le nostre reazioni a tutti gli eventi che ci capitano e a tutte le persone che incontriamo.

Quando “impariamo” qualcosa, l’esperienza viene fisicamente immagazzinata all’interno di reti cerebrali chiamate “neuroni”. La mente inconscia è materialmente formata da queste reti, che determinano il modo in cui il cervello interpreta il mondo circostante e regolano di momento in momento i nostri stati d’animo.

Tra questi ricordi ci sono esperienze che hanno avuto luogo molti anni addietro e spesso la mente cosciente è del tutto inconsapevole dell’impatto che hanno avuto su di noi. Ma, visto che i ricordi sono immagazzinati fisicamente nel cervello, possono saltare fuori all’improvviso, al di fuori del nostro controllo, influenzando il nostro modo di interpretare ogni nuova situazione. Possono farci sentire poco attraenti anche se non è vero, depressi, quando tutti quelli che ci circondano sono felici. Possono gettarci nella disperazione se veniamo lasciati da qualcuno, anche se a livello cosciente sappiamo che si tratta di una persona che non amiamo più e continuare la relazione sarebbe uno sbaglio.

Fondamentalmente, molti dei sentimenti e delle azioni che minano la nostra felicità sono sintomi derivanti da questo sistema di ricordi che costituisce l’inconscio.

Secondo il modello EMDR le esperienze traumatiche possono arrivare a sopraffare il sistema di elaborazione adattiva dell’informazione, non consentendogli di fare i collegamenti interni necessari per giungere a una risoluzione interna della esperienza stessa.

L’EMDR considera e valuta tutti gli aspetti di un’esperienza stressante o traumatica, cognitivi, emotivi, comportamentali e neurofisiologici, utilizzando i movimenti oculari o altre forme di stimolazione bilaterale allo scopo di ristabilire l’equilibrio eccitatorio/inibitorio migliorando così la comunicazione tra gli emisferi cerebrali. La patologia viene in questo approccio considerata come informazione immagazzinata in modo non funzionale, mentre la salute mentale è definita come un equilibrio tra ricordi positivi, da un lato, ed esperienza negativa correttamente rielaborate, dall’altro. L’attivazione del sistema di elaborazione delle informazioni presente nel cervello consente di “dirigere” i vecchi ricordi. Si impara così a dare significato a ciò che è utile, dopo di che il ricordo viene immagazzinato in un modo da non nuocere più.

Indipendentemente dal numero di ricordi in gioco, la caratteristica fondamentale di questa terapia è che il suo modo di accedere alla mente “inconscia” fa si che nel corso delle sedute di rielaborazione le intuizioni, le connessioni e il cambiamento avvengono rapidamente.

Modificare i ricordi che hanno plasmato il nostro modo di vedere noi stessi modificherà anche il modo in cui vediamo gli altri. Di conseguenza, le nostre relazioni, il rendimento lavorativo, ciò che siamo disposti a fare o a cui siamo in grado di resistere, tutto si muoverà in una direzione positiva.

Nella terapia EMDR tutto il lavoro viene svolto nell’ambito delle sedute di trattamento. Al paziente non viene chiesto di descrivere il ricordo nei dettagli, ne gli vengono assegnati compiti a casa.

E’ il terapeuta che accede al ricordo disturbante, fa partire il sistema cerebrale di elaborazione delle informazioni, guida la procedura e monitorizza gli effetti. A seguito dell’elaborazione EMDR, nel corso della seduta possono essere rapidamente istituite connessioni interne, che si manifestano in cambiamenti positivi delle emozioni, intuizioni, nuovi ricordi e una migliore comprensione dei problemi della vita.    




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